La storia del palazzo di Montecitorio – sede della Camera dei Deputati
è vista attra-
verso le immagini che testimoniano una incomparabile fortuna iconografica.
Disegni, stampe, quadri che si riferiscono al luogo ove l’edificio fu iniziato per volontà di Innocenzo X, ai progetti del Bernini, alla successiva trasformazione, operata da Carlo Fon-
tana, in Curia Innocenziana, alla vita che vi si svolgeva, coinvolgendo e partecipando al significato e al primato di piazza Colonna, nodo centrale della città, sono qui raccolti, secondo una progressione cronologica che mostra come tale fortuna non conoscesse cesure e scadimen-
ti; e, anzi, toccasse insieme livelli di alto impegno artistico e di divulgazione di sapore ingenuo e popolaresco.
La storia dell’architettura del palazzo non esaurisce i suoi compiti nella ricognizione documentaria o nell’indagine sugli aspetti morfologici e sul contesto urbano, ma ne coglie le implicazioni figurative, i riflessi iconografici e quasi la leggenda poetica che ne deriva, in una continuità di riferimenti che è anche stru
mento di valutazione e contributo alla storia della critica.
La scelta del palazzo di Montecitorio come sede della Camera, compiuta all’atto del trasferimento della capitale a Roma fu dovuta, oltre a evidenti considerazioni di ordine pratico e politico, alla sottile e persuasiva efficacia di quell’aura di cordiale popolarità che tante immagini avevano creato intorno all’edificio e che nemmeno il più rigido formalismo del nuovo palazzo progettato dal Basile, in uno stile alla ricerca di un faticoso equilibrio tra eclettismo e liberty, è valso a smentire.